Il Museo NINA nasce per conservare e celebrare la storia di Civitella del Tronto: città regia, città nobiliare, città di frontiera, città dei grandi scambi culturali e commerciali. Inizialmente si era scelto l’acronimo NACT che stava a significare Nina, Arti Creative Tessili: Nina è il diminutivo di Gaetana Graziani Scesi a cui si deve il reperimento e la conservazioni dei pezzi che hanno dato vita al Museo, Arti Creative Tessili  poiché non si sono raccolte semplici pezze di tessitura locale, ma veri e propri capolavori di moda internazionale, opere d’arte in tessuto, cucito e ricamo. Oggi, grazie a tante donazioni ricevute, il Museo espone più di 3000 pezzi, afferenti a tutte le Arti Decorative, per questo, dopo il nuovo allestimento da poco inaugurato, si è deciso di cambiare nome in “Museo NINA Civitella del Tronto”

 Il Museo raccoglie una delle più grandi collezioni italiane di storia tessile e della moda, dalla fine del Settecento al secondo dopo guerra. Sono inoltre presenti tanti oggetti di uso comune o meno, tutti originali, ognuno con la sua storia: da stampi per stoffa secenteschi provenienti dal zona del sub continente indiano a spilloni in vetro di Murano, da confezioni per panettoni milanesi in cartone a valigie sempre in cartone, da confezioni in vetro e ceramica per medicinali a macchine per cucire di ogni epoca, da una particolare macchina lavatrice della prima metà del secolo XX ad una carrozzina Giordani Anni Trenta.

Tra i pezzi più importanti esposti è necessario menzionare 

  • la Coperta in seta verde unico ricordo della visita di Ferdinando II di Borbone a Civitella del Tronto nel 1832;
  •  un tappeto Ushak, Tuchia, XVI sec. in lana (154×114 cm) proveniente dal Palazzo del Kronprinz di Berlino,
    il tappeto ha un gemello oggi esposto al Museum fuer Islamische Kunst di Berlino;
  • un manipolo in seta di San Leucio, rosaceo, appartenuto a Don Simone Franchi, corrispondente di
    Mons. Francesco Saverio Castiglioni, vescovo di Montalto e divenuto Papa Pio VII;
  • un tronetto da salone in legno in foglia d’oro e intarsi in vetro decorato e dipinto, XVIII sec.;
  • il primo certificato di Debito Pubblico italiano, (Buono ordinario del Tesoro) redatto a Napoli nel 1862:
  • la collezione di abiti di alta moda ottocentesca provenienti dalle grandi capitali europee


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